Sanguisughe: dove vivono e perchè sono usate in medicina

Sanguisughe: dove vivono e perché sono usate in medicina

Le sanguisughe, chiamate anche mignatte, sono dei vermi appartenenti alla specie degli Anellidi e hanno la particolarità di nutrirsi del sangue dei mammiferi. Conosciute ed utilizzate sin dall’antichità per scopi terapeutici, le sanguisughe sono sempre state rifiutate dalla medicina tradizionale ma negli ultimi anni le cose sono cambiate. Oggi, questi vermi sono impiegati per il trattamento di alcune patologie e, come vedremo tra poco, si sono rivelati utili per alleviare il dolore e alcune infiammazioni cutanee. 

Dove vivono le sanguisughe?

Le sanguisughe vivono nelle regioni intertropicali, dove popolano generalmente le paludi a patto che queste non siano inquinate. In Italia esistono circa 30 specie di questi invertebrati, ma solamente 3 si nutrono succhiando il sangue dei mammiferi e oggi sono molto rare in natura. Una specie di sanguisuga molto diffusa in Italia è la Haemopis, che però non attacca i mammiferi e si nutre quasi esclusivamente di piccole lumachine.

Sanguisughe: caratteristiche particolari

Sanguisuga

La caratteristica particolare e distintiva delle sanguisughe sta nella loro bocca: questa infatti è provvista di una ventosa che si attacca al corpo dei mammiferi. All’interno della bocca sono presenti dei dentelli in grado di incidere la pelle, ma la peculiarità più interessante delle sanguisughe sta nella loro saliva che contiene un anticoagulante ed un anestetico piuttosto potenti. In sostanza, quando la sanguisuga morde la propria vittima, lo fa senza provocare dolore proprio perché le sostanze contenute nella sua saliva anestetizzano la parte. I numerosi diverticoli contenuti nel tubo digerente di questo invertebrato gli consentono di incamerare grandi quantità di sangue: per questo le sanguisughe possono rimanere a digiuno anche per lunghi periodi di tempo.

Sanguisughe in medicina: gli utilizzi terapeutici

La sanguisuga è un verme che viene impiegato da moltissimo tempo a scopi terapeutici, alcuni dei quali sono oggi approvati mentre altri rimangono riservati alla medicina alternativa. In tutti i casi, i benefici apportati dalle sanguisughe a livello medico dipendono proprio dalle sostanze contenute nella loro saliva. 

Con le sanguisughe è possibile trattare diversi disturbi, tra cui troviamo i seguenti:

  • Vene varicose, ematomi, infiammazioni delle vene;
  • Trombosi;
  • Reumatismi, artrosi e mal di schiena;
  • Crampi muscolari;
  • Stiramenti, distorsioni e strappi;
  • Mal di testa;
  • Disturbi mestruali;
  • Eruzioni cutanee.

Fino al 1800, si pensava che le sanguisughe fossero in grado di purificare il sangue e di curare diverse patologie proprio in virtù di questa loro capacità. Questa pratica è stata ormai abbandonata: le evidenze scientifiche hanno dimostrato che una sanguisuga da questo punto di vista è del tutto inutile. Ciò però non significa che per altri scopi, come quelli che abbiamo descritto sopra, una terapia di questo tipo non possa avere degli effetti benefici e privi di controindicazioni. 

Fa male il morso di una sanguisuga?

Il morso di una sanguisuga non è assolutamente doloroso: questi invertebrati, come abbiamo visto, succhiano il sangue e per tale ragione si è portati a pensare che un trattamento possa essere doloroso. In realtà, proprio grazie all’azione anestetizzante della loro saliva, il morso in sè non provoca un dolore eccessivo e la maggior parte delle persone avverte solamente un leggero bruciore. 

 

Fonte: www.informazioneambiente.it di Editrice